Fai luce

Ecco qui il mandala del mese. Ogni mese, il primo del mese disegnerò un mandala che sarà la rappresentazione creativa del concetto su cui vorrei meditare e concentrarmi per i 30 giorni successivi. Lo regalo anche a te come spunto e se vuoi potrai raccontarmi cosa ti suggerisce.

Novembre è per me: Fai luce

Quale giorno migliore per creare un mandala come quello della vigilia di Ognissanti. Un momento di passaggio che si celebra in molte culture, con significati molto simili. In primis mi piace ricordare la sua origine celtica: Samhain, la festa che celebrava la fine dell’estate e l’arrivo del buio dell’inverno, festeggiato con fuochi e falò, che costruivano l’archetipo del Sole, della Luce, quindi della vita. Due opposti che dialogano fra loro incessantemente: la fine e l’inizio, il buio e la luce.

Ed ecco che il mio mandala è stato costruito a partire da un cartoncino nero. Il nero del buio, dell’inverno, ma anche della paura e delle emozioni più faticose che abbiamo vissuto in questi ultimi due anni.
Proprio da lì però possono emergere meglio i colori come il bianco e la foglia oro che ho voluto utilizzare. Colori che hanno bisogno del supporto giusto per farsi vedere ed essere apprezzati al meglio. Così come i semi nel caldo della terra aspettano il risveglio che sarà, o come il letargo degli animali: la natura ci insegna che c’è un tempo per stare fermi e accettare, che per me è stato, ora lo posso dire, un tempo fertile. Finalmente dopo il buio, il vuoto e la paura da cui necessariamente dobbiamo passare, inizio ad intravedere la luce. ed è per questo che oggi lo voglio ringraziare questo nero. Perchè mi permette di vedere altro, con occhi nuovi, riposati, distaccati, che solo ora possono cogliere il nuovo.

Ecco perciò che i nodi dello spago iniziano ad avere un senso: i legami che si rinnovano, il percorso che non è sempre chiaro ma che continua e ci porta verso la scoperta. Ci vuole fiducia, certo e la capacità di accettare e accogliere ciò che arriva, qualunque cosa sia. E’ come un presente che ciclicamente si ripete, insegnandoci quello che fisiologicamente siamo: esseri naturali che attraversano momenti bui e altri in cui possiamo scorgere la luce. Allora ci vogliono entrambi, perchè si possa proseguire nel nostro cammino come un’esperienza di evoluzione in cui imparare sempre qualcosa di nuovo.

A distanza di tempo, sento che il buio mi ha insegnato ad aprire la porta a tutto quello che c’è, senza distinzioni, e ad accettare ogni cosa così come si presenta. Credo che sia stato e sia ancora una grande lezione e perciò da un anno a questa parte celebro anche io questa festa, con attività creative che possano dialogare con la paura ma anche esorcizzarla. Conoscerla ed accettarla, ma anche riderci su, portare la luce dove c’è il buio.

Questa è la mia lettura di oggi che potrà essere arricchita dallo sguardo che osserva, aspetto volentieri un tuo feedback in proposito! Puoi commentare qua sotto o scrivermi una mail!

Buona festa di Samahain,
Viviana