
Questa è la cartolina che ho realizzato durante l’incontro “Raccogliere, parole immagini dal mondo dell’educazione” di Associazione Metas dedicato al lavoro educativo e di relazione. Alla vigilia del primo maggio abbiamo riflettuto su questa parola, nei nostri ambiti di attività, grazie ad un’attivazione presa in prestito dall’arteterapia. Le immagini, tra disegno e collage, ci hanno aiutati a focalizzarci sul nostro sentire, rispetto alla nostra professione. Ed ecco che mi sono fatta coinvolgere anche io e l’immagine che ho raccolto è quella di piatti e ciotole concentriche che contengono un cucchiaio colorato. Sì perchè ciò che offro nel mio lavoro di arteterapista, ma anche di educatrice, è qualcosa di nutriente e colorato, che permette il benessere dell’altro. Mentre riguardo questa immagine, vedo le relazioni che dal centro si irradiano verso l’esterno, gli intrecci che si creano con le persone, gli incontri, i pezzi di strada fatti insieme, che mi fanno sentire grata di ciò che faccio. Sì, perchè il mio lavoro è un fare. Creare è un’azione concreta, che lascia una traccia, una testimonianza, come in questo caso.
Ma per “fare per l’altro” è necessario che io sia centrata come quei piatti concentrici, che sia a mia volta nutrita dalla serenità del fare. Non troppo agitata da questo fare, ma calma e ferma. Allora sì che il dare diventa anche un ricevere. L’attenzione all’altro, diventa attenzione a me e al mio di sentire. Certo non è facile e il tempo è sempre poco, però non è la quantità che conta, ma le occasioni che si creano per stare bene: un momento formativo, un corso, un quadro, un’opera di arteterapia, il riposo, la distrazione, immergersi nella natura, la cura per una pianta, la vista del cielo dal balcone. Piccole grandi cose che nutrono anche me stessa, allora sì che posso provare a utilizzare il mio canale creativo per sostenere l’altro.
Dietro come ogni cartolina che si rispetta c’è un messaggio per me:
“Quando con creatività un sogno diventa… Mestiere”.
La parola “quando” mi ricorda che sono in cammino, il percorso è sempre un divenire e mai un punto di arrivo. C’è un tempo in cui si possono realizzare le cose. La
“creatività” è la mia grande alleata, che mi ha aiutata anche a fare le scelte per me stessa e per il mio lavoro, che in questo caso ho chiamato “mestiere”. Sì, perchè la mia è una professione che si costruisce ogni giorno, come un manufatto, o meglio dire, un arte-fatto… Fatto ad arte. Ogni giorno innaffio con fiducia le mie scelte e le loro conseguenze, non sempre facili, ma mi sono allenata a “sentirmi” e così continuo la mia strada. Ogni giorno, cammino e creo la mia vita lavorativa e non solo, con gratitudine.